Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
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Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
Sono andato a cercarlo appositamente e se non lo porteranno via dopodomani vado di nuovo a fotografarlo
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Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
e' uno dei più bei funghi che io abbia mai visto
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anche quando cresce in maniera bizzarra
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Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
Ecco le foto (finalmente mi hanno ridato la linea )
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Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
per fortuna non l'han portato via e ho potuto documentare l'ulteriore crescita di tutti gli esemplari
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è considerato localmente una preda ambita e lo consumano anche fritto
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Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
se non ricordo male in una comunicazione ad un congresso di Micotossicologia è considerata specie tossica ... ma non ho riferimenti bibliografici
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Un bentornato ad Artù. Ebbene si: si tratta di una preda molto ambita e consumata come purtroppo avviene per molte specie in Puglia.
Il trattamento in cucina più praticato è appunto fritto in pastella. Specialmente nel sud barese ma anche nel brindisino viene praticata intensa caccia al fungo denominato "fungu ti còrnula" (la còrnula nel dialetto è il Carrubo, Ceratonia siliqua). Sul carrubo specialmente ma non solo poichè sappiamo che nasce su diverse querce, su castagno, su diversi pruni (mandorlo, albicocco, susino). E' stato inoltre trovato su robinia (Robinia pseudoacacia) e udite, udite su Eucalyptus camaldulensis all'interno del Policlinico di Bari!
A proposito di Bari ho assistito personalmente alla vendita su una bancarella nel 2000 a 70.000 lire al chilogrammo! Riguardo la fonte di micotossicologia che accenni, probabilmente ti riferisci al I° Convegno Internazionale di Micotossicologia (PdM 11-1999) dove nel contributo di Jean Pierre Rascol gli viene attribuita Sindrome Coprinica.
Ma anche quando questo fungo non provocasse alcun disturbo mi chiedo non è un peccato mortale già il solo raccoglierlo ? Saluti
Il trattamento in cucina più praticato è appunto fritto in pastella. Specialmente nel sud barese ma anche nel brindisino viene praticata intensa caccia al fungo denominato "fungu ti còrnula" (la còrnula nel dialetto è il Carrubo, Ceratonia siliqua). Sul carrubo specialmente ma non solo poichè sappiamo che nasce su diverse querce, su castagno, su diversi pruni (mandorlo, albicocco, susino). E' stato inoltre trovato su robinia (Robinia pseudoacacia) e udite, udite su Eucalyptus camaldulensis all'interno del Policlinico di Bari!
A proposito di Bari ho assistito personalmente alla vendita su una bancarella nel 2000 a 70.000 lire al chilogrammo! Riguardo la fonte di micotossicologia che accenni, probabilmente ti riferisci al I° Convegno Internazionale di Micotossicologia (PdM 11-1999) dove nel contributo di Jean Pierre Rascol gli viene attribuita Sindrome Coprinica.
Ma anche quando questo fungo non provocasse alcun disturbo mi chiedo non è un peccato mortale già il solo raccoglierlo ? Saluti
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Grazie per la segnalazione, Carlo.
Sicuramente è un peccato raccoglierlo, e infatti io l'ho lasciato crescere
Ho cercato un po' in giro e non sono riuscito a trovare nessuna fonte bibliografica recente sulla tossicità.
Ho invece trovato due interessanti articoli
ecco gli abstract
in pratica in questo articolo oltre a considerarlo commestibile ne testano anche gli effetti antiossidanti:
Sicuramente è un peccato raccoglierlo, e infatti io l'ho lasciato crescere
Ho cercato un po' in giro e non sono riuscito a trovare nessuna fonte bibliografica recente sulla tossicità.
Ho invece trovato due interessanti articoli
ecco gli abstract
doi:10.1016/j.foodchem.2006.01.025
Antioxidant and antimicrobial activities of Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
Abstract
Antioxidant capacity and antimicrobial activities of Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill. extracts obtained with ethanol were investigated in this study. The study was aimed at determining the antioxidant activity (DPPH free radical-scavenging, β-carotene/linoleic acid systems), total phenolic content and total flavonoid concentration of L. sulphureus. Inhibition values both of L. sulphureus ethanol and the standards increased parallel with the elevation of concentration in the linoleic acid system. Inhibition values of L. sulphureus (LS) extract, BHA and α-tocopherol standards were found to be 82.2%, 96.4% and 98.6%, respectively, at a concentration of 160 μg/ml. DPPH free radical-scavenging activity was found to exhibit 14%, 26%, 55% and 86% inhibition, respectively, at concentrations of 100, 200, 400 and 800 μg/ml. Total flavanoids were 14.2 ± 0.12 μg mg−1 (quercetin equivalent) while the phenolics were 63.8 ± 0.25 μg mg−1 (pyrocatechol equivalent) in the extract. Positive correlations were found between total phenolic content in the mushroomnext term extracts and their antioxidant activities. Edible previous termmushroomsnext term may have potential as natural antioxidants. L. sulphureus showed narrow antibacterial activity against Gram-negative bacteria and strongly inhibited the growth of the Gram-positive bacteria tested. The crude extract exhibited high anticandidal activity on Candida albicans. Therefore, the extracts could be suitable as antimicrobial and antioxidative agents in the food industry.
in pratica in questo articolo oltre a considerarlo commestibile ne testano anche gli effetti antiossidanti:
Ciao a tuttiThe nutritional values and taste components of these commercial mushrooms have been thoroughly studied (Yang, Lin, & Mau, 2001). Recently, these commercial mushrooms were found to be medically active in several therapies, such as antitumor, antiviral, and immunomodulating treatments (Wasser & Weis, 1999). Medicinal mushrooms have an established history of use in traditional oriental therapies. Modern clinical practice in Japan, China, Korea, and other Asian countries continues to rely on mushroom-derived preparations. Mushrooms have been used for many years in oriental culture as tea and nutritional food and because of their special fragrance and texture (Manzi, Gambelli, Marconi, Vivanti, & Pizzoferrato, 1999). The scientific community, in searching for new therapeutic alternatives, has studied many kinds of mushrooms and has found variable therapeutic activity such as anticarcinogenic, anti-inflammatory, immuno-suppressor and antibiotic, effects (Asfors and Ley, 1993 and Longvah and Deosthale, 1998).
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Osservando la letteratura americana risulta segnalato come fungo tossico, per avere causato problemi a diverse persone, se cerchi laetiporus e toxin come parole chiave in google ti estrae un sacco di materiale.
Di sicuro contiene una tossina proteica, una lectina, emolitica ed emoagglutinante, che ha una azione simile a quella di alcune tossine batteriche, come quelle di certi clostridium. Questa tossina è stata assai studiata e esistono diverse pubblicazioni in riviste importanti come JBC.
Cinzia
Di sicuro contiene una tossina proteica, una lectina, emolitica ed emoagglutinante, che ha una azione simile a quella di alcune tossine batteriche, come quelle di certi clostridium. Questa tossina è stata assai studiata e esistono diverse pubblicazioni in riviste importanti come JBC.
Cinzia
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qualcosa sulle intossicazioni dovute a questo fungo la trovi in questo bel sito, cliccando su Mushroom Poisoning (general) e quidi su download per scaricare il pdf relativo.
Uno degli articoli è questo
http://www.jbc.org/cgi/reprint/280/17/17251.pdf
Ciao
Uno degli articoli è questo
http://www.jbc.org/cgi/reprint/280/17/17251.pdf
Ciao
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http://eticomm.net/~ret/amanita/cinzia ha scritto:qualcosa sulle intossicazioni dovute a questo fungo la trovi in questo bel sito, cliccando su Mushroom Poisoning (general) e quidi su download per scaricare il pdf relativo.
Ciao
avevo dimenticato di inserire il link
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Purtroppo è un agente patogeno ; da Bernicchia : " Determina una carie bruna cubica del cilindro centrale che impiega diversi anni ad uccidere la pianta ospite. E' un temibile patogeno che arreca seri danni , sia nei boschi, sia in parchi e giardini. Il micelio penetrato nel legno , avanza attraverso le trachee del legno primaverile ed i raggi midollari; il legno assume un colore rosato con riflessi biancastri, poi diviene bruno, molto fragile e negli stadi finali si sbriciola sotto la pressione delle dita. Il legno cariato si frattura e nelle fessure si insinuano rapidamente dei feltri miceliari biancastri. La carie può arrivare sino a 5-8 m di altezza e passare dal tronco, attraverso la aprte baale, fino al sistema radicale dove invade l'alburno, formando sotto il ritidoma , del micelio biancastro riunito in piccoli cordoni."carlo ha scritto:Un bentornato ad Artù. Ebbene si: si tratta di una preda molto ambita e consumata come purtroppo avviene per molte specie in Puglia.
IlMa anche quando questo fungo non provocasse alcun disturbo mi chiedo non è un peccato mortale già il solo raccoglierlo ? Saluti