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Re: Inocybe sp.

Inviato: lun 24 gen 2011, 20:21
da Pat
ahh, je me réjouis de revoir Erminio ;o))
Je trouve que I. albovelutipes a un aspect macroscopique très différent : il est voilé sur le chapeau ET sur le pied, et il possède une cortine, apparemment absente de la récolte de Salvatore.
De plus, I. albovelutipes a des csytides dont les parois n'excèdent pas 1µ ( voir M. BON, Stangl), ici, elles ont 2-2,5 µm de large.

I. pseudograta n'est pas voilé ni cortiné, il a des spores obtuses et des cystides à parois minces, et il me semble que l'aspect macroscopique de la récolte de Salvatore correspond à la planche d'Alessio. .Si cette récolte est bien I. pseudograta, c'est à signaler, car c'est un taxon rare..

amicalement

Re: Inocybe sp.

Inviato: lun 24 gen 2011, 20:34
da Mario
Ciao Erminio, ben tornato fra di noi, è un grande piacere, e grazie per il tuo intervento, e grazie anche a Pat.
Per quanto riguarda le misure dei pleurocistidi, mi sembra che quelle postate da Salvatore non siano inferiori a quelle descritte da Kuyper, a loro volta diverse da quelle Stangl ed ancora diverse dalle misure riportate da Bon; comunque io vedo la raccolta molto vicina alla specie da me ipotizzata.
Una curiosità: Bon segnala come autori St. & Ves., mentre in Kuyper e Stangl non vedo menzionato Ves. Come mai? c'è errore od omissione?
Con amicizia
:bye:

Re: Inocybe sp.

Inviato: mar 25 gen 2011, 15:04
da Erminio
Pur prediligendo la tesi di Mario, devo tuttavia ammettere che anche quella di Pat, che indica nell'Inocybe di Salvatore la pseudograta di Alessio è tutt'altro che da buttare. La micro, infatti, coincide in modo abbastanza soddisfacente con quella di tale specie; la macro, a causa soprattutto del gambo vistosamente ingrossato alla base, mentre Alessio lo descrive "égale sur toute la longueur", un pò meno ma non di molto.
Ciò che, a parer mio, non consente di propendere con sufficiente sicurezza per la specie di Alessio è da ricercarsi nella scarsissima letteratura esistente su questa sua specie; personalmente dispongo della descrizione originale in francese apparsa su Cryptogamie Mycologie, 1983, e della sua versione in italiano proposta qui sopra da Mario. Un pò troppo poco, quindi!

Anche questa volta, parlo ovviamente per me che non le ho mai viste in natura, le Inocybe marittimo/sabulicole, si sono dimostrate delle vere e proprie "bestie nere". Per fortuna esistono anche quelle alpine!
Ciao a tutti con amicizia.
Erminio

Re: Inocybe sp.

Inviato: mer 26 gen 2011, 19:39
da Pat
Les Inocybes alpins ont aussi leur charme, et leurs difficultés ;o))
Je ne suis pas sûr qu'il s'agisse de I.pseudograta, c'est un taxon nouveau, et très peu récolté, mais il me semble que cette récolte doive être conservée "à l'étude", pour éventuellement contribuer à affiner ses caractéristiques, ainsi que son habitat.
I. albovelutipes est plus éloigné, me semble-t-il. En plus de mes arguments concernant les voiles, velipellis et cortine, n'oublions pas"albovelutipes"..les stipes de la récolte de Salvatore ne correspondent pas du tout à cet épithète.

amicalement

patrice

Inocybe melanopus

Inviato: mar 12 feb 2013, 23:14
da enrico
Saluto tutti gli amici di Acta fungorum e mi scuso per questa mia ennesima fugace apparizione.

Facendo una ricerca, sono pervenuto quasi per caso su questa bella discussione, che si è conclusa in modo non per tutti convincente. Credo che sia il caso di recuperarla alla luce di quanto sto per dire. L'osservazione della raccolta proposta da Salvatore mi ha ricordato in modo inequivocabile un'analoga raccolta che ho fatto nel novembre del 2010 sull'arenile di Marina di Donoratico, in Toscana. Questa raccolta, come quella siciliana (?) appariva sorprendente ed enigmatica, tanto che ricordo di aver prudenzialmente evitato di affrontare, sul terreno, qualsiasi ipotesi determinativa. Solo il quadro microscopico avrebbe reso comprensibile, inequivocabilmente, che si trattava di I. melanopus, specie americana descritta inizialmente dallo Stuntz come I. melanopoda D.E. Stuntz (Stuntz, 1954). Quersta specie sembrava essere legata in modo esclusivo ai boschi di conifera dell’interno (Stangl, 1991; Rossi, 1999; numerose raccolte dello scrivente depositate in MCVE). Solo Kuyper (1986) riferisce di una variante robusta di questo fungo, presente sulle coste atlantiche dell’Europa, seguito da Bon (1997), che accenna in modo generico della verosimile presenza di questa specie in area mediterranea. Ma, salvo errore, mancano a tutt’oggi segnalazioni certe.

La raccolta di Marina di Donoratico si caratterizzava per alcuni elementi davvero peculiari ed eclatanti: le dimensioni considerevoli dei basidiomi [in accordo con quanto riportato da Kuyper (op. cit.) nelle note di questa specie], il cappello poco o affatto tomentosofeltrato, dunque per nulla evocante una Mallocybe Kuyp., la presenza di un velo grigiastro limitato alla porzione discale, una sfrangiatura cuticolare molto significativa, la cuticola di colore rosso-bruno e non bruno-ocra, le lamelle provviste di macchie rugginose, il gambo attenuato. Del tutto coerenti con le descrizioni di letteratura si rivelavano invece: le lamelle fitte e strette, il loro colore ocrabrunastro con sfumatura olivastra a maturità, il gambo fibrilloso, imbrunente dalla base, la carne biancastra con odore tra l’acidulo e lo spermatico, infine il quadro microscopico, di cui riporto brevemente gli estremi degli elementi più significativi:
Spore 8-9 (10) × 5-5,5 μm, lisce, regolarmente amigdaliformi, con apice ogivale o per lo più arrotondato.
Cistidi imeniali 54-65 × 12-18 μm, cilindrico-subcapitulati, a parete piuttosto sottile, 0.5-1 μm, incolori all’idrato d’ammonio e quasi del tutto privi di cristalli.
Caulocistidi completamente assenti.

A parte la base del gambo (forse tutti gli uomini hanno lo stesso numero di scarpe?) ritengo che anche la raccolta di Salvatore possa essere vista come una rara (?) manifestazione arenicola di I. melanopus. specie più frequente sotto le conifere di montagna.

Immagino lo stupore, ma non è detto che ogni raccolta debba rappresentare una specie fantomatica. Ritengo più utile, specialmente in Inocybe, considerare la specie come qualcosa di maledettamente dinamico ed elastico, e quasto è tanto più necessario quanto più le raccolte si collocano in ambienti estremi.

enrico bizio

(non riesco ad inserire le foto che avrei voluto allegare a conferma e corollario della discussione)

Re: Inocybe melanopus

Inviato: mar 12 feb 2013, 23:35
da Micogian
enrico ha scritto: (non riesco ad inserire le foto che avrei voluto allegare a conferma e corollario della discussione)
I file allegati non devono superare i 220 kb di peso e la dimensione massima è fissata in 800 pixel di larghezza.
Misure superiori a queste sono la causa del mancato caricamento delle immagini.

Gianni

Re: Inocybe sp.

Inviato: mer 6 mar 2013, 13:36
da Pat
je n'avais pas remarqué que cette discussion avait été "ressucitée", tant mieux car la récolte est intéressante. Ce taxon I.pseudograta est mystérieux, d'autant plus que la description de Alessio est contradictoire : les parois des cystides sont dites "sottili", mais son dessin montre des cystides à parois nettement épaisses... Que croire, le dessin ou le texte ?
J'ai pu lire qu'un travail de révision des taxons d'Alessio était en cours, auquel participe justement un certain Enrico..Bizio ;o)) je suis impatient de le lire.
Pour I. melanopus, je suis un peu sceptique, l'aspect macroscopique ne correspond pas. C'est en principe un inocybe päle, avec un fort contraste entre lez zones blanches et les zones brunissantes. je joins un lien d'une récolte de M. Zugna qui correspond exactement à I. melanopus :
http://www.ambmuggia.it/forum/topic/246 ... melanopus/
I. pseudograta, averc sa ressemblance avec un Mallocybe, me plaît un peu plus. Mais il est vrai que la micro des deux taxons est très proche..

Amicalement

patrice