Diachea leucopodia (Bull.) Rostaf.
Inviato: lun 19 dic 2011, 17:03
Rinvenuto su legnetti e foglie di pioppo, se qualcuno può dare conferma sarei molto grato ciao
Daniele
Daniele
No,no Danilo, la i va aggiunta : ho corretto il tuo nome da leucopoda (sbagliato) in leucopodia (giusto) e ho tolto i punti interrogativi .patty ha scritto: Correggo il nome Diachea leucopodia,tolgo i ?? e sposto nella sezione myxo
Ok.Più che giusto!mfilippa ha scritto: Coerentemente a ciò si sono comportati all'Index Fungorum. Probabilmente ritengono che leucopodia sia errato e in base a questo è legittimo citare il basionimo "Trichia leucopoda Bull." anche se Bulliard scrisse in realtà "leucopodia". A supporto di questa convinzione noto che nel database di IF ci sono otto nomi di specie con epiteto leucopoda e nessuna leucopodia. Bisogna quindi capire se questa convinzione è corretta o no.
Dunque, il Nomenmyx di Lado, come l’autore spiega nell’introduzione,è stato elaborato scegliendo come base, la monografia di Martin & Alexopoulos (1969), le cui note e osservazioni gli hanno fornito una sintesi delle conoscenze tassonomiche e nomenclaturali dei myxo. Lado si è limitato a elaborare un database nomenclaturale (anch'esso non privo di errori), non tassonomico, per cui dobbiamo andare a vedere cosa scrivono Martin Alexopoulos a proposito di Diachea leucopodia.Quindi sarebbe necessario sapere, Patty, se Martin e Alexopoulos e poi Lado considerano un "errore" la diversa grafia usata da Fries in quanto presunta errata trascrizione del basionimo, o se entrano nel merito dell'ortografia. In questo secondo caso mi piacerebbe leggere che cos'hanno scritto! E solo in questo caso quello che dicono ha una qualche rilevanza.
Stesso discorso per tutti gli autori successivi citati da Patty: se qualcuno è entrato nel merito vediamo che dice, altrimenti il solo riportare ciò che scrisse Bulliard potrebbe essere un semplice perpetuarne l'eventuale errore.
ma anche paheopodia (sempre Melanoleuca ) e crocipodium (Leccinellum)…e penso ce ne saranno altri. Perché questi IF li accetta?A onor del vero ho trovato anche grammopodia (acc. 'ste melanoleuche )
usato come epiteto, che mi ha in parte scombinato il castello, e così mi fermo.
In attesa che shelock Holmes risolva l'arcano lasciamola come è.... Facciamo sempre tempo a darle il giusto nomepatty ha scritto:Uh! mi piacerebbe avere la bacchetta magica e risolvere l'arcano in un battibaleno...ma non ce l'ho!:(
Allora:Ok.Più che giusto!mfilippa ha scritto: Coerentemente a ciò si sono comportati all'Index Fungorum. Probabilmente ritengono che leucopodia sia errato e in base a questo è legittimo citare il basionimo "Trichia leucopoda Bull." anche se Bulliard scrisse in realtà "leucopodia". A supporto di questa convinzione noto che nel database di IF ci sono otto nomi di specie con epiteto leucopoda e nessuna leucopodia. Bisogna quindi capire se questa convinzione è corretta o no.
Dunque, il Nomenmyx di Lado, come l’autore spiega nell’introduzione,è stato elaborato scegliendo come base, la monografia di Martin & Alexopoulos (1969), le cui note e osservazioni gli hanno fornito una sintesi delle conoscenze tassonomiche e nomenclaturali dei myxo. Lado si è limitato a elaborare un database nomenclaturale (anch'esso non privo di errori), non tassonomico, per cui dobbiamo andare a vedere cosa scrivono Martin Alexopoulos a proposito di Diachea leucopodia.Quindi sarebbe necessario sapere, Patty, se Martin e Alexopoulos e poi Lado considerano un "errore" la diversa grafia usata da Fries in quanto presunta errata trascrizione del basionimo, o se entrano nel merito dell'ortografia. In questo secondo caso mi piacerebbe leggere che cos'hanno scritto! E solo in questo caso quello che dicono ha una qualche rilevanza.
Stesso discorso per tutti gli autori successivi citati da Patty: se qualcuno è entrato nel merito vediamo che dice, altrimenti il solo riportare ciò che scrisse Bulliard potrebbe essere un semplice perpetuarne l'eventuale errore.
Trascrivo pari pari le osservazioni nel testo:
“The specific epithet was spelled leucopodia .
Fries, Syst.Myc. 3: 156,1829,cited it as leucopoda, and that spelling, adopted by Rostafinsky and in all editions of Lister monograph, has been widely used although there appears to be no convincing orthographical reason for the change”.
La questione da risolvere è quindi, come ha detto Mario, su quale sia la corretta ortografia, sulla quale le mie conoscenze della grammatica latino (scolastiche), non mi permettono di dire più di quello che ho detto . Ma proseguirò nella ricerca della verità..
Quello che intendevo dire, citando alcuni dei numerosi autori che hanno descritto la specie successivamente, è che praticamente quasi tutti utilizzano l’epiteto Diachea leucopodia: questo però , giustamente,non significa che sia corretto questo e sbagliato quello che riporta IF, o viceversa. Se tanti seguono una strada,non è detto che sia quella giusta….fino a prova contraria.
E d’altronde , spulciando nella bibliografia che possiedo (parecchia,in verità) non ho trovato nessun altro, al momento , oltre a Martin e Alexopoulos, che sia entrato in merito alla questione.
E’ corretto leucopdia o leucopoda? O è solo un errore di trascrizione? non trovo da nessuna parte una risposta convincente esauriente ed accertata .
Io preferisco, allo stato attuale, nominare i miei campioni come Diachea leucopodia, ma è una scelta personale che può non essere condivisa.
Per cui, Daniele, scusa se sono intervenuta "di getto" a correggere il tuo titolo, non avevo ancora realizzato che ti eri riferito a IF , credevo avessi copiato male il nome dal libro della Meyer .
scegli tu se seguire IF oppure Lado e Co.: come ha detto Mario, puoi anche lanciare la monetina che qui nessuno si offende, ci mancherebbe!
ma anche paheopodia (sempre Melanoleuca ) e crocipodium (Leccinellum)…e penso ce ne saranno altri. Perché questi IF li accetta?A onor del vero ho trovato anche grammopodia (acc. 'ste melanoleuche )
usato come epiteto, che mi ha in parte scombinato il castello, e così mi fermo.
"Grazie Mario, per questo scambio di idee e opinioni: a me servono tanto per approfondire , andare oltre e sviscerare problemi che spesso passano sotto gli occhi senza vederli. Uno di questi è appunto questo della Diachea leucopod……
proseguirò le indagini ""patty ha scritto:Grazie Mario, per questo scambio di idee e opinioni: a me servono tanto per approfondire , andare oltre e sviscerare problemi che spesso passano sotto gli occhi senza vederli. Uno di questi è appunto questo della Diachea leucopod……
proseguirò le indagini "
che per chi non mastica l'inglese suona così (a parte saluti, auguri ecc. )Hi Mario, thanks for the email.
The name in IF originated from the Saccardo index (Reed & Farr) and if you look at the page in Saccardo this is how the epithet is spelt. However, I agree that this is not the original form. The slime moulds are excluded from the rules of sanctioning so that cannot justify the change ... which can only be by application of Art. 60.
I will ask advice from colleagues who are more knowledgable in Latin and report to you any findings,
Regards and all the best for a happy holiday and healthy and prosperous 2012,
Paul
Nel protologo si notano due riferimenti alla bianchezza del gambo, che però potrebbe essere visto in entrambi i modi... o no?Penso che l’esatta ortografia possa dipendere molto dal significato dell’epiteto specifico, in particolare della parte finale, se riferito al greco piede poi latinizzato o a podium, il podio ?. E’ una sottigliezza ma non sono la stessa cosa….
Quindi è da mantenere la grafia originale leucopodia.Premetto che, secondo me, sono accettabili entrambe le grafie "leucopodia" e "leucopoda". I due termini hanno, etimologicamente, lo stesso significato, cioè "dal piede bianco".
In greco “piede” si dice πούς (poùs) [genitivo, ποδός (podòs)]. Esistono anche aggettivi composti derivati da πούς (poùs), per esempio (tralascio gli spiriti), άπους (àpous), “privo di piedi”; δίπους (dìpous), “bipede”; τρίπους (trìpous), “di tre piedi”, “a tre piedi”; Οιδίπους (Oidìpous), “dai piedi gonfi” (ma questa è un’altra storia…); ecc.
Mentre oltre alla desinenza maschile in πούς (poùs), esiste anche quella neutra in πούν (poùn), in greco non è attestata nessuna desinenza femminile.
Passando al latino i composti greci in πούς (poùs), hanno preso la desinenza -pus, per esempio, àpus, trìpus, Oèdipus, ma sono stati considerati sostantivi invarianti, della terza declinazione, con il genitivo, in -podis. In altre parole, se un autore latino dell’epoca classica, avesse voluto coniare un composto in -pus, avrebbe creato un sostantivo, non un aggettivo.
È questa la ragione per la quale bisognerebbe usare la desinenza -pus anche per gli epiteti specifici legati a Generi femminili (Mycena galopus, Russula eythropus ecc.). Ho usato il condizionale (bisognerebbe) perché, come hai giustamente ricordato, nel corso della storia il latino è cambiato. Il latino medievale non è esattamente “sovrapponibile” al latino classico.
[...]
Gli aggettivi latini composti in -podius, -podia, -podium- e sono numerosi- rispondono alla “necessità” di disporre di epiteti “flessibili” e concordabili con il genere del Genere (scusate il bisticcio). Dunque, poiché gli aggettivi leucopoda, rhodopoda, galopoda rappresentano una “femminilizzazione” (mi si passi il termine) “forzata” di un sostantivo, un latinista purista non li adopererebbe mai. Ma in passato, si era un po’ più di manica larga. Ecco che Fries “si permette” di sostituire il “neologismo” leucopodia di Bulliard con il termine, che gli sembrava più “corretto”, leucopoda.
quindi anche leucopoda non è sbagliato e va semplicemente seguita la grafia usata dall'autore originale.Va da sé che se un autore del passato avesse scelto di usare la desinenza -poda, era padrone di farlo.
In sintesi, se l’ortografia dell’autore originale, in questo caso Bulliard, è leucopodia, essa va rispettata e mantenuta. Analogamente vanno rispettate e mantenute le ortografie galopoda, rhodopoda ecc., laddove siano state scelte dall’autore originale della specie.